Stratis

Come è ormai noto, il settore delle criptovalute è sottoposto a tensioni crescenti, che sembrano destinate a provocare una vera e propria cesura tra le monete digitali che rispondono a logiche puramente speculative e quelle che invece si rivolgono con particolare forza alle esigenze dell’economia reale. Nel corso del 2018 questa dicotomia potrebbe sospingere proprio i progetti più innovativi, permettendogli di consolidare le proprie basi a scapito di quelli che invece sono nati con l’intento di sfruttare la strada aperta dal Bitcoin.
Tra i tanti progetti emersi nel corso degli ultimi mesi, va menzionato anche Stratis, nata nel 2016 e il cui team di sviluppo ha portato avanti in questo lasso di tempo una visione tesa a rendere più democratica la tecnologia blockchain, per fare in modo che possa essere di conseguenza alla portata di tutti. Va infatti ricordato che al momento attuale sviluppare applicazioni basate su una blockchain rappresenta un compito particolarmente impegnativo, in particolare per gli utenti che decidano di confrontarsi per la prima volta con questa tecnologia. Per riuscire nell’intento di partenza Stratis mette a disposizione di chiunque abbia l’intenzione di avventurarsi in questo mondo sconosciuto soluzioni non solo semplici ed economiche tali da permettere lo sviluppo di applicazioni, ma anche di testarle per poi metterle in commercio.
Il cuore e la mente pensante del progetto è The Stratis Group, un’azienda di stanza a Londra, alla quale è delegato appunto l’incarico di occuparsi dello sviluppo dei progetti legati a questa blockchain cercando di coordinarli al meglio.
Occorre a questo punto precisare che Stratis non è semplicemente una criptovaluta, ma una vera e propria piattaforma di programmazione, grazie alla quale diventa possibile la creazione di applicazioni in linguaggio C# sul .net platform, che poi possono essere distribuite tramite la propria blockchain. Sono molti i punti di similitudine con Ethereum, ovvero la moneta digitale che propone gli smart contracts (contratti intelligenti), ma Stratis presenta in effetti una serie di peculiarità, a partire dalla versatilità della sua tecnologia P-O-S, proof-of-stake, cui si è rivolto il team di sviluppatori al posto del protocollo P-O-W (proof-of-work), considerato ormai vetusto e meno adatto agli scopi che si prefiggeva il progetto originario.
Naturalmente anche Stratis, come Ethereum (e anche NEO o Ripple) guarda con grande interesse al mondo degli affari, proponendosi per una largo spettro di settori come ad esempio il tracciamento e la verifica dei prodotti, la trasparenza delle pubblicazioni scientifiche e la gestione delle identità elettroniche. Proprio per questo riscuote un forte interesse il quale potrebbe favorirne la definitiva affermazione nel corso del 2018.

Come funziona Stratis e cosa può fare

Come già detto in precedenza, occorre cercare di non confondere la piattaforma con la criptovaluta, anche se entrambe hanno lo stesso nome. La piattaforma Stratis, in particolare, parte dall’idea di essere un fornitore BaaS ( Blockchain as a Service ), ovvero consente la creazione di blockchain private, denominate sidechain, le quali possono essere lanciate da organizzazioni di terze parti, magari dopo essere state personalizzate per le proprie esigenze. Queste sidechains sono a loro volta fissate sul blockchain principale di Stratis e rese accessibili tramite i client lite e le API. Ciò vuol dire che le aziende interessate sono in grado di trarre vantaggio dalle sidechains di Stratis per lanciare le loro applicazioni blockchain senza dover sostenere i costi e le complicazioni che deriverebbero dal dover costruire e mantenere le proprie infrastrutture di rete blockchain, oltre a poter trarre vantaggio dalla combinazione di funzionalità pre-esistenti tipiche di altri contesti, come Ethereum o Waves.
Stratis Coin rappresenta invece la valuta nativa all’interno della piattaforma Stratum, necessaria al fine di creare e alimentare queste catene private che si basano sul codice della catena principale di Stratis.

I motivi che potrebbero favorire una crescita di Stratis

Stratis, dopo una rapida crescita iniziale, ha via via aumentato la propria capitalizzazione con ritmi sempre più intensi, sino a riuscire a raggiungere l’ottavo posto nella classifica di coinmarket cap nel giugno del 2017. Una forza propulsiva che ha fatto registrare un aumento dell’85.000% nell’arco di un anno, una crescita la quale si spiega col fatto che sono in molti tra gli investitori e gli addetti ai lavori a ritenere Stratis alla stregua della blockchain tecnologicamente più avanzata attualmente in circolazione.
Va poi sottolineato come l’evidente successo del progetto, abbia permesso a Stratis di dare vita a importanti partnership con società del calibro di Ledger, Changelly e Microsoft Azure. Accordi che sono considerati dagli analisti come il punto di partenza per riuscire a stringere rapporti con numerose aziende, anche al di fuori del settore tecnologico, le quali manifestino l’intenzione di affacciarsi al mondo della blockchain per trarne gli innumerevoli vantaggi che possono garantire.
Nel corso delle interviste rilasciate al fine di spiegare il progetto, il CEO della società, Mike Trew, ha affermato che il mercato di Stratis si fonda su solide basi, in quanto oltre la metà di tutta la moneta prodotta è al sicuro nei wallet, e soltanto una minima parte è in vendita. Proprio per questo, sempre secondo Trew, Stratis è finanziariamente solida e non è sottoposta agli sbalzi di prezzo che nei periodi di turbolenza dei mercati caratterizzano la stragrande maggioranza delle monete digitali, in quanto i volumi di vendita tendono a rimanere su livelli estremamente bassi. Una caratteristica che allontana in partenza gli speculatori e favorisce invece il formarsi di una comunità che può rivelarsi alla stregua di un vero e proprio motore in grado di accelerare il successo della piattaforma.
Stratis è dunque da considerarsi un ottimo investimento proprio in considerazione del fatto che il progetto gode di una indubbia forza di attrazione nei riguardi dell’apparato produttivo. Se naturalmente è da scartare l’ipotesi che possa continuare a generare ROI come quello ricordato, non desterebbe invece eccessivo stupore un suo notevole consolidamento nel corso del 2018, nonostante i problemi causati al comparto dalle politiche di alcuni governi, in particolare quello cinese, che sembrano intenzionati a dare una forte stretta per evitare che continui a montare quella che a molti appare come una vera e propria bolla speculativa, il cui scoppio riporterebbe all’improvviso l’economia globale in piena recessione.

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