Ripple è probabilmente la critpovaluta meno conosciuta tra quelle più note, come i Bitcoin ed Ethereum, ma si tratta probabilmente di quella più interessante e particolare. Le differenze con le altre cryptocurrency sono diverse, a partire dal sistema di funzionamento della rete fino alle politiche di business legate a Ripple. Vediamo allora cos’è e come funziona questa moneta virtuale, analizzandone la quotazione e le previsioni per il 2018.

Cos’è Ripple: storia delle criptovaluta

Ripple è sia il nome della criptovaluta che della rete sulla quale vengono scambiate, ovvero il network di protocollo. Ripple fu creata nel 2012 a San Francisco, negli USA, grazie a un fondo d’investimento composto da venture capital privati e provenienti da istituzioni finanziarie di rilevanza mondiale. Questo aspetto deve far riflettere sull’importanza assunta dalle criptvalute negli ultimi anni, oramai sempre più al centro del mondo della finanza e dell’economia.

Ripple nasce originariamente come una rete di pagamenti, la Ripple-net, un innovativo sistema per effettuare transazioni finanziarie in maniera istantanea, decentralizzata e soprattutto a basso costo. La valuta virtuale fu invece introdotta sul mercato nel 2013, con la sigla internazionale XRP, il cui protocollo fu creato da OpenCoin e progettato da Jed McCaleb e Chris Larsen.

L’intero sistema prende spunto da quello già collaudato dei Bitcoin e della Blockchain, con l’obiettivo dichiarato di migliorarne le prestazioni e, in particolare, di abbassarne i costi, sia quelli legati alle operazioni di mining che quelli necessari per effettuare le verifiche delle transazioni. Il protocollo si basa sul sistema peer-to-peer, completamente open source e aperto alle modifiche da parte degli sviluppatori.

Come funziona Ripple

Il funzionamento di Ripple ricalca quello della Blockchain e dei Bitcoin, ma come vedremo più avanti con alcune differenze sostanziali. Innanzitutto la rete prevede la possibilità di effettuare qualsiasi tipo di transazione finanziaria, quindi è possibile caricare un pagamento in euro e impostare Ripple perché lo processi e lo faccia arrivare in dollari o sterline al ricevente. Si tratta di una grande novità per i protocolli di Blockchain, che mette in netto risalto le potenzialità di Ripple fin dagli esordi.

Qui però è necessario fare subito una precisazione importante. L’unica valuta che transita nella rete è appunto Ripple. Il sistema si basa sulla fiducia reciproca tra gli intermediari, che nel momento in cui effettuano il versamento vedranno l’importo convertito in Ripple, per poi essere ritrasformato nuovamente nella valuta di ricezione. In questo modo l’univa valuta che viaggia su Ripple è Ripple stessa, un sistema sicuro e soprattutto totalmente gratuito.

Inoltre questa rete vanta una velocità nettamente più elevata rispetto a quella utilizzata dai Bitcoin, basta pensare che impiega appena pochi secondi per processare ogni singola operazione, ben al di sotto dei 10 minuti richiesti dalla Blockchain per le operazioni in Bitcoin. Tutto ciò Ripple lo fa rimanendo decentrata ma non completamente anonima. L’altra grande novità sono infatti i ledger, ovvero i registri delle operazioni transitate nella rete, che vengono salvati in assoluta sicurezza e permettono il monitoraggio costante di tutto il sistema.

Ripple: prezzo e valore di mercato

La quotazione di mercato attuale di Ripple è tra le più basse rispetto alle altre criptovalute, intorno a 0,4660 dollari. Come le altre monete virtuali anche Ripple sta cavalcando l’onda di euforia di questo 2017, tanto che la quotazione è salita nell’ultimo anno di ben 0,4593 dollari, infatti soltanto un anno fa si trovava a quota 0,0067 dollari. Il basso prezzo di mercato non deve trarre in inganno, perché basta guardare la capitalizzazione di mercato di Ripple, pari a 8.155 milioni di dollari, con stime che vedono un traguardo per il 2018 fissato a 21.113 miliardi di dollari.

La quotazione della criptovaluta infatti è legata al vincolo della rete. Ripple può essere utilizzata soltanto all’interno del suo network, non può essere minata e tutta la quantità di moneta è già stata creata. Per questo la quotazione è nettamente più bassa rispetto alle altre cryptocurrency. Il vero business di Ripple è proprio la rete, il sistema per le transazioni finanziarie che potrebbe ben presto assumere una posizione dominante, in un mercato che vale nel mondo la cifra record di 500 miliardi di dollari l’anno.

Questo è il vero dato per valutare il valore di Ripple, non la quotazione della sua moneta di riferimento. Per questo motivo Ripple ha ricevuto ingenti finanziamenti da parte di istituzioni finanziarie di mezzo mondo, compresi i governi di diverse nazioni e le società strettamente legate ai poteri forti. Non ci sarebbe da stupirsi se Ripple diventasse il primo sistema di transazioni, nel giro di uno o due anni.

Ripple: differenze con i Bitcoin

Come abbiamo visto le differenze con i Bitcoin sono veramente tante. Prima di tutto i Ripple non possono funzionare senza la rete e solo all’interno di essa, mentre i Bitcoin sono una realtà indipendente dalla Blockchain. Inoltre l’interno sistema è nettamente più veloce nell’effettuare i calcoli necessari a finalizzare le operazioni, aspetto che permette di abbattere i costi e offrire quindi maggiore competitività.

In più i Ripple non possono essere minati come invece succede per i Bitcoin o anche per i Litecoin, sono già stati tutti creati e sono subito disponibili. Bisogna però riconoscere che Bitcoin ha aperto la strada a Ripple, sviluppando quel protocollo unico al mondo poi copiato da tutti gli altri sviluppatori, che non possono certo negare di essersi ispirati proprio alla Blockchain dei rivali Bitcoin.

Previsioni sul futuro di Ripple

Secondo le previsioni degli analisti, Ripple potrebbe diventare nei prossimi anni il punto di riferimento per tutto il sistema mondiale dei pagamento online. Questo significa entrare in uno dei mercati più profittevoli esistenti oggi, quello delle transazioni finanziarie online. Questa diversificazione del proprio business, rispetto a quanto succede invece per le altre criptovalute oggi esistenti, potrebbe essere proprio la carta vincente di Ripple.

Inoltre vista la quantità disponibile, in particolare dopo l’annuncio del gruppo di immettere sul mercato 1 miliardo di Ripple al mese nel 2018, questa moneta virtuale potrebbe raggiungere ben presto la capitalizzazione record dei Bitcoin. Investire in Ripple sembra offrire per il momento un’ottima opportunità, specialmente vista la quotazione ancora piuttosto bassa, ma tutto dipenderà dai prossimi 12 mesi e dalla risposta del mercato.

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