Qtum

In un mercato sempre più caotico e concorrenziale come quello delle criptovalute, che sono ormai più di 400, l’unico punto chiaro è che la stragrande maggioranza di esse sono destinate a scomparire o comunque a rimanere del tutto marginali. A sfuggire questa triste sorte saranno invece le monete digitali le quali sono il risultato di un progetto esauriente e innovativo, in grado di evidenziare la loro utilità e privilegiare la funzionalità agli scopi puramente speculativi.
In tal senso, uno dei progetti che ha destato una certa curiosità negli ultimi tempi è quello di Qtum, la criptovaluta che si propone di prendere il meglio di Bitcoin ed Ethereum, eliminandone i difetti più evidenti. Il nome, è praticamente una contrazione di Quantum, che scritto per esteso aiuta a comprendere come Qtum sia una macchina virtuale realizzata su una versione EVM, acronimo di Ethereum Virtual Machine, la quale permette di eseguire smart contract, ovvero contratti intelligenti, molto simili a quelli che caratterizzano Ethereum.
Il sistema che è stato creato in questo caso si basa sul protocollo Proof of Stake, considerato più economico, ma soprattutto più scalabile, ovvero in grado di dare vita a transazioni molto più rapide di quelle che avvengono ad esempio su Ethereum, senza peraltro dover sacrificare nulla in termini di sicurezza. E’ stato uno dei co-fondatori di Qtum a precisare come la piattaforma omonima possa essere definita un ibrido, andando a combinare allo scopo Bitcoin Core ed Ethereum Virtual Machine. Andiamo quindi a vedere più nel dettaglio il sistema e le sue reali possibilità di affermarsi in un panorama sempre più inflazionato come quello delle monete digitali.

Come funziona Qtum

Il funzionamento di Qtum prevede che il sistema impili il suo Account Abstraction Layer, consentendo alla ormai collaudata blockchain di Bitcoin Core 0.13 di interagire alla perfezione con la Ethereum Virtual Machine (EVM). Proprio grazie a questa innovazione diventa possibile dare esecuzione a contratti intelligenti ed eseguire DApp, in modo non solo semplice, ma anche sicuro, in ambienti che altrimenti sarebbero stati irraggiungibili, come accade per Ethereum. Il risultato che ne consegue à il mix tra le infinite possibilità offerte dagli smart contracts con la raggiunta maturità dell’ecosistema bitcoin.
Se il cuore di Qtum, è costituito dalla macchina virtuale di Ethereum e dal Core di Bitcoin va però aggiunto come la validità del progetto vada a basarsi su una serie di ulteriori fattori, ovvero sull’utilizzo di:
1) UXTO, il modello di transazione “Unspent Transaction Output” già in voga per il Bitcoin il quale rende possibile l’esecuzione di contratti intelligenti da portafogli lite, i quali possono essere installati con grande facilità su qualsiasi dispositivo mobile;
2) Smart Contract Lifecycle Management;
3) il protocollo Proof  of Stake, ovvero il metodo che provvede a mettere in sicurezza una rete di criptovalute, basato sul principio in base al quale all’utente viene richiesto di dimostrare il possesso di un certo numero di valute digitali.
Va poi ricordato come gli smart contract veicolati da Qtum siano utilizzabili per mezzo di applicativi sviluppati sia per desktop, sia per mobile (smartphone e tablet). A tal proposito occorre ricordare come Qtum abbia provveduto a dare vita ad una serie di partnership con istituzioni accademiche e altre aziende tese alla creazione di un vero e proprio hub in grado di offrire modelli di contratto sicuri e testati con estrema cura, in modo da poterli infine adattare per un largo numero di settori.
Inoltre proprio il protocollo adottato non solo rende le applicazioni Qtum compatibili con i principali ecosistemi blockchain, ma fornisce nel contempo il supporto nativo per dispositivi mobili e apparecchiature IoT (Internet of Things), ampliando quindi a dismisura il raggio di azione della criptovaluta, considerando come i dispositivi in questione stanno entrando in moltissime abitazioni, con quello che ne consegue a livello di pagamenti. Proprio per questo motivo, i mercati guardano con una certa fiducia a Qtum, reputandola con tutta evidenza in grado di reggere l’impegnativa sfida che si è proposta il suo team di sviluppo.

Le prospettive di Qtum

A quanto è stato detto sinora, deve essere aggiunto qualche altro dato in grado di rendere ancora più chiaro il quadro d’insieme e, in particolare, la validità del progetto.
A spingere il sistema è la Qtum Foundation, entità di stanza a Singapore e alla quale è appunto delegata la promozione della Qtum Blockchain. Il progetto ha avuto il suo passo iniziale nel marzo del 2016, sfociando in un rilevante successo un anno dopo, quando oltre 10.000 BTC e 72.000 ETH sono stati raccolti in meno di 5 giorni. Un dato il quale rende Qtum uno dei maggiori progetti finanziati sino ad ora nella storia del crowdfunding, con il conseguimento di circa 15,6 milioni di dollari. Il disegno della Qtum Foundation è quello di diventare la blockchain pubblica per le imprese, delegando al team di sviluppo il compito di rendere la piattaforma fruibile in settori di primaria importanza come le telecomunicazioni mobili, la protezione dalla contraffazione, la finanza, la logistica industriale (spedizione, garanzia, ecc.).
Altro dato che occorre sottolineare con estrema forza è poi l’accredito di Qtum su Coinbase, ovvero l’exchange più importante in assoluto, il quale testimonia nel modo più chiaro possibile non solo la credibilità del progetto, ma anche le sue prospettive di crescita nel futuro, soprattutto nel caso in cui dovessero aggiungersi altre strutture importanti nelle quali poter acquistare la criptovaluta.
Per quanto riguarda la capitalizzazione di mercato, dopo aver raggiunto la dodicesima posizione Qtum si trova attualmente al 16° posto, confermando anche in questo caso la bontà del progetto iniziale. Basti pensare che nel periodo compreso tra il 14 dicembre del 2017 e l’8 gennaio successivo, la moneta virtuale ha fatto registrare un ROI superiore al 200%. Considerato come il settore delle criptovalute si trovi in una fase di grande effervescenza, non ci sarebbe da stupirsi eccessivamente se Qtum riuscisse a dare vita ad una ulteriore crescita nelle prossime settimane, in grado di rendere ancora più solide le sue basi. Sono del resto gli stessi addetti ai lavori a consigliare del resto di puntare in maniera risoluta su questa eventualità, proprio confidando sulla evidente forza dimostrata in questo inizio di anno.

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