NEM

Tra le criptovalute che si sono messe in maggiore evidenza nel corso degli ultimi mesi, c’è anche NEM, la moneta virtuale che ha fatto il suo debutto nel 2015 e che, dopo essere stata accettata dai maggiori exchange di criptovalute, ha fatto il suo ingresso nel comparto bancario, una delle poche divise di questo genere ad essere stata accettata in tal senso.
Una delle sue caratteristiche peculiari è l’avere introdotto un meccanismo di consenso denominato Proof of Importance (PoI), il cui fine è proprio quello di premiare il contributo degli utenti alla comunità NEM. Fondato semplicemente su un meccanismo proof of stake, esso tiene nel debito conto l’attività di ogni utente e il suo modo di interagire con altri utenti della stessa comunità. In pratica, far girare la moneta, può rivelarsi molto più redditizio che avere un semplice deposito.
Va poi sottolineato come NEM, acronimo di New Economy Movement, si muova in base ad un’ottica di democrazia economica la quale si rivela in fondo un vero e proprio punto di forza. In pratica, tra i principali obiettivi dei suoi fondatori c’è il perseguimento di un nuovo modello economico, nel quale le disuguaglianze dovrebbero essere fortemente ridotte, a differenza di quanto sta avvenendo nell’economia tradizionale, in cui la concentrazione delle ricchezze è sempre più evidente. Un intento che sembra fatto apposta per consolidare la community che si muove intorno alla criptomoneta, dandogli obiettivi economici e finanziari più etici.

Come funziona NEM

NEM è una criptovaluta in rete paritetica (detta anche rete peer-to-peer), ovvero nella quale i nodi non sono organizzati secondo un principio di gerarchia, ma sono tutti alla pari. La ratio di questa scelta sta nel fatto che ogni nodo, ovvero ogni utente della criptovaluta possa essere allo stesso tempo erogatore e fruitore di servizi. In tal modo gli utenti di NEM possono passare dalla veste di acquirenti a quella di venditori, potendo concludere le transizioni, il tutto senza mai doversi rivolgere a un sistema centrale.
Proprio il fatto che la divisa virtuale sia organizzata sui nodi di una rete, obbliga i promotori a tutelare al massimo la sicurezza degli investitori. Per farlo la rete è organizzata in modo criptato, ed ogni collegamento gode di un suo codice di criptaggio differente da quello degli altri. Ne consegue che ogni utente non può collegarsi in maniera indifferenziata con tutti gli altri, ma può farlo solo con gli altri utenti che siano stati autorizzati.
NEM è stata pensata per il linguaggio di programmazione Java, ma probabilmente verrà presto rilasciata con altri linguaggi di programmazione, con il preciso scopo di favorirne la massima diffusione.
L’invio e il ricevimento di denaro, avvengono per mezzo di un “NanoWallet” che funziona con ogni NIS e per il cui utilizzo basta avere un browser web. L’architettura modulare della criptovaluta consente al portafoglio di essere continuamente protetto da possibili attacchi da parte di hacker. Se il portafoglio è connesso solo al NIS tramite firewall, è impossibile accedervi, ma anche ove si verificasse un attacco al sistema NIS, non sarebbe possibile attaccare direttamente il software NEM.

I vantaggi assicurati da NEM

Naturalmente anche NEM presenta una serie di punti di forza i quali possono aiutarne la diffusione e quindi il successo. Tra i principali va ricordata intanto la sua elevata capitalizzazione, una delle maggiori in assoluto sull’intero mercato, un dato che può spingere chi non l’abbia ancora fatto a preferirlo alle monete virtuali concorrenti.
Altro punto di forza sono i profili di sicurezza che questa criptovaluta e la rete su cui essa viaggia possono vantare, i quali hanno permesso a NEM di avere accesso a tutte le più importanti piattaforme di trading online. In pratica chiunque disponga di un account per fare trading, può investire in NEM acquistandola per mezzo di canali estremamente sicuri.
Va poi messo in risalto come il linguaggio di programmazione scelto, Java, sia uno dei più diffusi al mondo, circostanza che ha consentito a NEM di affermarsi ad ogni latitudine e in ogni angolo del globo. In particolare, però, sono stati gli utenti giapponesi a fare da base al successo di NEM, con gli exchange nipponici pronti a spingere molto in tal senso, favorendone l’utilizzo sia sotto forma di investimento puro che alla stregua di pagamento di beni e servizi. Attualmente si stima che NEM sia la sesta cripto valuta del mondo, e che dalla sua nascita sia riuscita a produrre oltre un miliardo e mezzo di utili capitalizzati.
Occorre poi mettere in rilievo come la velocità delle transazioni sia nettamente più elevata rispetto a quella che caratterizza il Bitcoin, attestandosi intorno ai 60 secondi circa. Se entrambe le divise virtuali necessitano dell’operato dei miners, anche se in effetti per il NEM si utilizza il termine Harvest, ovvero raccogliere, a distinguere la criptovaluta c’è anche il fatto che tutti i nove miliardi di pezzi previsti nel piano iniziale siano già stati rilasciati nel momento del lancio, circostanza dalla quale consegue l’azzeramento dell’inflazione monetaria.
Altro vantaggio che potrebbe essere apprezzato con forza dagli utenti, spesso intimoriti proprio dalla volatilità delle criptovalute, è il fatto di non sottostare a sbalzi di prezzo troppo sensibili nel breve periodo. Si tratta di una caratteristica da non sottovalutare in quanto chi acquista NEM sa in partenza che la sua valuta virtuale non sarà oggetto di una svalutazione troppo rapida come invece può avvenire per le valute concorrenti. A rendere possibile tutto ciò è il maggiore controllo della diffusione e del prezzo, con il conseguimento di una maggiore stabilità che può dissuadere gli appetiti speculativi.
Allo stesso tempo, va fatto notare come anche NEM abbia fatto registrare un sensibile aumento della sua quotazione nel corso degli ultimi mesi, tanto che molti analisti prevedono una sua ulteriore crescita nel corso del 2018, favorita anche dal fatto che la sua blockchain è sotto esame da parte di società private ed istituti finanziari. Una fase di test il quale sembra prefigurare l’allargamento dell’influenza di NEM e che quindi porrebbe le basi per un lungo e fruttuoso rally nel corso dell’anno, tale da spingerlo sempre più in alto nella classifica delle criptovalute.

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