
Com’è noto, per poter commerciare nel settore delle criptovalute è necessario rivolgersi ad un exchange, ovvero una piattaforma che può consentire di svolgere le operazioni di acquisto, vendita e scambio delle divise virtuali. In pratica l’exchange è l’equivalente del broker per chi decida di commerciare nel Forex, permettendo di aprire un account che fungerà da base per ogni operazione. Proprio per questo motivo, essendo impegnati dei soldi reali, occorre procedere con un certo discernimento, per evitare piattaforme poco serie che al minimo possono creare grandi problemi.
Tra gli exchange che si sono messi in evidenza nel corso degli ultimi mesi, c’è anche Bitstamp, una realtà che è nata e cresciuta in un Paese che pure risulta solitamente periferico rispetto a quelli ove il fenomeno delle cryptocurrency ha sinora prosperato, ovvero la Slovenia. Proprio nel piccolo Paese sorto dalla dissoluzione dell’ex Yugoslavia, precisamente in un garage, è nato 6 anni fa Bitstamp, che è oggi un exchange estremamente noto e capace di calamitare una sempre più folta platea di utenti, grazie alla bontà dei servizi proposti. Andiamo dunque ad osservarlo più da vicino.
La storia di Bitstamp
Tutto è iniziato nel 2011, quando due giovani sloveni, Damijan Merlak e Nejc Kodrič, si resero conto delle forti lacune dimostrate dalle piattaforme su cui si commerciavano i Bitcoin e le altre criptovalute, soprattutto in merito ai servizi offerti a chi intendesse fare affari dal continente europeo. L’unico exchange in grado di rendersi utile in tal senso, all’epoca, era Mt. Gox, lo stesso che sarebbe poi crollato qualche anno dopo a seguito di una serie di attacchi informatici. Anche in questo caso, però, i trasferimenti comportavano attese lunghissime, tali da tradursi in possibili perdite proprio a causa della grande volatilità dei Bitcoin. Nacque così l’idea di varare una piattaforma simile a Mt. Gox, una decisione rivelatasi ben presto fortunata e resa ancora più felice dal definitivo crollo dell’exchange statunitense, nel 2014, che ha permesso a Bitstamp di incrementare la propria clientela.
A rendere più solide le basi dell’azienda hanno poi contribuito due eventi: il primo è l’entrata nel capitale sociale di Pantera Capital, che ha deciso di investire 10 milioni di dollari nel 2013, il secondo è la raccolta fondi avvenuta direttamente sul sito web di investimento BnkToTheFuture, grazie alla quale è stato possibile reperire altri 4 milioni di dollari.
Grazie alla crescita fatta registrare anche per effetto dell’apporto di questi capitali, oggi l’exchange si posiziona al sesto posto della graduatoria riservata al comparto, controllando poco meno del 9% del mercato globale in termini di negoziazioni, anche se il traffico risulta inferiore a quello di CoinBase e Kraken.
Quali sono i fattori che hanno fatto crescere Bitstamp?
La crescita sempre più evidente dell’exchange, oltre che al fatto di rivolgersi a Paesi come l’Italia e gli altri che confinano con la Slovenia, è dovuta ad una serie di vantaggi che hanno radunato intorno a Bitstamp un pubblico di aficionados sempre più folto.
Il primo di questi vantaggi è quello derivante dal fatto che il sito si presenta con un’interfaccia estremamente semplice e intuitivo, combinandosi con l’utilizzo di grafici dettagliati e parametri di trading.
Altro vantaggio di non poco conto è poi quello relativo alla sicurezza dei conti, considerato che Bitstamp aderisce alla Regolamentazione CSSF (Commission de Surveillance du Secteur Financier) in Lussemburgo e offre quindi un ottimo standard teso a mantenere i fondi degli utenti al riparo da possibili inconvenienti. In particolare, tutti gli utenti hanno accesso ai propri fondi tramite dei conti che utilizzano password e un’autenticazione a due fattori (2FA).
Anche per quanto riguarda i costi, la piattaforma si mantiene su standard di elevata concorrenzialità, un aspetto che per molti utenti è assolutamente fondamentale e che permette quindi a Bitstamp di segnare un ulteriore punto a proprio vantaggio, cui si aggiunge il fatto che sia tra le poche piattaforme ad accettare carte di credito e debito.
Sull’altro piatto della bilancia vanno invece messi una certa farraginosità delle procedure di riscossione dei fondi e la mole imponente di informazioni che vengono richieste in queste occasioni, che però risponde proprio all’esigenza di garantire sicurezza aggiuntiva. Al proposito occorre puntualizzare come in occasione dei prelievi che vadano a superare determinati importi sia necessario fornire documenti tesi a dimostrare l’identità della persona interessata, in conformità ai requisiti di Know Your Customer (KYC) e Anti-Money Laundering (AML).
Altro punto debole è poi la limitazione delle criptovalute disponibili e la lentezza nell’aggiungerne altre, che viene vista con evidente fastidio da chi vorrebbe poter approfittare della comparsa di nuove opportunità sul mercato.
Infine va sottolineato come la piattaforma sia spesso offline, probabilmente proprio a causa del tentativo di implementarne la qualità e i servizi, una caratteristica che però non contribuisce certamente alla serenità di chi magari detiene un conto e in queste occasioni teme che possa essersi verificato un inciampo simile a quello che portò alla chiusura di Mt. Gox. A tal proposito va ricordato che in passato anche Bitstamp è stato vittima di episodi analoghi, riuscendo però a limitare le conseguenze. In particolare, l’insidia maggiore è stata portata da un attacco risalente al 2015, quando Bitstamp si è visto sottrarre ben 19mila Bitcoin. Dell’accaduto si è saputo soltanto sei mesi dopo.
Le opinioni su Bitstamp
L’ultimo aspetto da considerare è quello relativo alle opinioni degli utenti su Bitstamp, che possono essere del resto visionate sui forum di discussione della rete. Se i pareri sono concordi nel ritenere la piattaforma abbastanza affidabile e in linea con gli standard medi del settore, vi sono però anche dei punti su cui l’exchange dovrebbe cercare di migliorare. In particolare, le lamentele sono relative al ripetersi dei tempi di inattività e alla lentezza dei trasferimenti. Non mancano poi le lamentele sul servizio di piattaforma mobile offerto per Android e Apple, che ha sin qui ricevuto molti feedback negativi. Anche la lentezza del servizio di assistenza è stato oggetto di molte rimostranze, un aspetto che forse i gestori di Bitstamp non hanno curato abbastanza e che invece è considerato molto importante dalla clientela, proprio per il ripetersi di disservizi che possono spingere infine ad abbandonare l’exchange in favore di altri.