bitcoin cash

Ormai da mesi si fa un gran parlare delle criptovalute. Una discussione in cui i due fronti si combattono spesso a colpi di clava, come è successo nelle passate settimane, quando l’uscita di Davide Serra, finanziere noto per aver preso parte alla Leopolda renziana e per aver fondato il fondo Algebris, relativa all’essenza delle monete virtuali viste come una vera e propria lavanderia per capitali di dubbia provenienza, ha visto sollevarsi un fuoco contrario che ha avuto buon gioco nel mettere in rilievo il fatto che sino ad oggi le vere lavanderie di soldi sporchi siano state proprio le banche, in particolare quelle dei cosiddetti paradisi fiscali, ma non solo.
Serra non è naturalmente l’unico ad avanzare questa ipotesi, ma va sottolineato come con il passare del tempo aumenti l’interesse del mondo finanziario tradizionale nei confronti delle divise virtuali.
Nel frattempo, le criptovalute hanno continuato la loro folle corsa, con una volatilità che però dovrebbe farne capire anche i pericoli per quei trader che non posseggono gli strumenti adatti per comprendere in tempo i movimenti improvvisi del mercato, ovvero quelle fasi di turbolenza che possono lasciare sul campo le carcasse degli investitori più sprovveduti.
Tra di esse un ruolo molto particolare è quello ricoperto dal Bitcoin Cash. Andiamo quindi a vedere il perché e le peculiarità che stanno caratterizzando questa Altcoin.

Cos’è il Bitcoin Cash

Il Bitcoin Cash trae la sua origine dai limiti messi in mostra dal Bitcoin, tali da spingere una parte della sua comunità a staccarsi dal resto per dare vita ad una nuova divisa virtuale. Anche nel caso del BCH siamo in presenza di una struttura decentralizzata, ovvero si tratta di una criptovaluta che non risponde alle direttive di una banca centrale e non necessita dell’operato di intermediari.
La principale differenza con la valuta di cui rappresenta un hard fork, sta però nella differenza molto notevole dei limiti imposti. Se il Bitcoin supporta blocchi sino a un megabyte, nel caso di Bitcoin Cash si può arrivare sino ad un limite posto a 8 MB. Per capire meglio la sostanza del problema, basterà ricordare come la blockchain del Bitcoin può arrivare al massimo a 7 transazioni al secondo, mentre un circuito tradizionale come Visa può toccare le 60mila nello stesso arco temporale. Ne deriva che i tempi di ogni transazione sono notevolmente più veloci, rendendo quindi BCH più adatto ai circuiti commerciali, con tutto quello che può conseguirne in termini di appeal. E’ stato proprio Calin Culianu, colui che ne è considerato il fondatore, a puntare con grande forza su questo aspetto.
Occorre anche ricordare come la nascita di Bitcoin Cash sia stata preceduta da un dibattito interminabile, durato quasi due anni e incentrato sui pericoli insiti in un hard fork. Quando si opta per questa soluzione, ovvero per la biforcazione irreversibile della blockchain dei Bitcoin, occorre anche che ci siano dei “nodi” pronti a supportare il nuovo sistema. Proprio questo è stato il problema iniziale di BCH: poiché la quotazione della nuova criptovaluta era intorno ai 500 dollari, il lavorarci sopra da parte dei miners non era molto conveniente, almeno non quanto quello rappresentato da altre divise virtuali. Con la crescita del valore del Bitcoin Cash tutto è andato a posto ed è iniziata una fase di grande ascesa, tanto che oggi una moneta viene scambiata per 2466 dollari. Un livello comunque sensibilmente inferiore ai 3420 toccati ad esempio il 20 dicembre.
Va però messo in rilievo come il Bitcoin Cash abbia in parte tradito il concetto base delle criptovalute, ovvero la decentralizzazione:  non è infatti gestita da una community aperta di sviluppatori, ma da un gruppo chiuso e ristretto di persone, caratteristica tale da renderne di fatto possibile il controllo sulla tecnologia.

I motivi della crescita di Bitcoin Cash

Quali sono i motivi principali che hanno permesso a Bitcoin Cash di crescere in maniera così rilevante nei suoi pochi mesi di vita?
Il primo di questi motivi è stato la sua adozione da parte di alcuni dei principali exchange di monete digitali, a partire da Coinbase, Bitfinex e Bitstamp. Proprio l’annuncio relativo a Coinbase è stato peraltro alla base della grande salita della sua quotazione nella giornata del 20 dicembre.
Altra caratteristica che ha permesso a Bitcoin Cash di crescere, come abbiamo già ricordato, è stata proprio la maggiore velocità rispetto al Bitcoin, tale da renderlo più appetibile per i vari circuiti commerciali.
Va poi messo in rilievo come il livello molto modesto applicato alle commissioni sulle transazioni che vedono implicato il BCH lo renda molto adatto al trading online, invogliando molti investitori a puntare su esso piuttosto che su altre criptovalute.

Le prospettive del Bitcoin Cash

Secondo alcuni analisti, Bitcoin e Bitcoin Cash non possono coesistere e prima o poi una delle due avrà definitivamente la meglio sull’altra. Una tesi che però molti addetti ai lavori contrastano anche sulla base di quanto successo in passato, quando monete parallele sono riuscite a trovare un punto di equilibrio. A rendere possibile una soluzione di questo tipo è il grado di differenziazione tra il progetto originario e l’hard fork: se riusciranno ad assumere funzioni diverse potranno continuare ad esistere entrambe e a prosperare, in caso contrario una delle due sarà praticamente costretta ad uscire dai mercati. In tal senso va notato come BCH abbia avuto buon gioco a proporsi come criptovaluta adatta ai pagamenti, proprio in forza di una maggiore rapidità nelle transazioni. Con il tempo, Bitcoin dovrebbe assumere sempre di più la funzione di divisa adatta ai movimenti di carattere speculativo, come è del resto successo sin qui, tanto da vederla protagonista assoluta del trading online. Ove questa tendenza dovesse proseguire, le due monete potrebbero continuare a coesistere tranquillamente.
In attesa che il punto di equilibrio sia raggiunto, il consiglio è quindi quello di investire con una certa oculatezza sull’una o sull’altra, cercando in particolare di capire quale sia il momento giusto per entrare sul mercato comprando e quale quello più adatto per disimpegnare il proprio investimento. Solitamente il primo dovrebbe corrispondere ad un momento di flessione della moneta virtuale prescelta, mentre l’ipotesi opposta potrebbe notevolmente amplificare il rischio da correre.

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